Verificatori e patente a crediti: cosa dice l’INL

Verificatori e patente a crediti

Il chiarimento atteso: i tecnici ispettivi non devono avere la patente

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nella recente revisione delle sue FAQ del 26 giugno 2025, ha messo un punto fermo su una delle questioni più controverse degli ultimi mesi: la patente a crediti è obbligatoria per i tecnici verificatori? La risposta è netta: no. Nessun obbligo, anche quando operano nei cantieri temporanei e mobili.

Il nodo stava tutto lì: capire se la presenza in cantiere bastasse a rendere necessaria la patente, introdotta con l’intento di rafforzare la sicurezza operativa. Ma il lavoro dei tecnici incaricati delle verifiche – che si tratti di impianti di messa a terra (DPR 462/01), ascensori (DPR 162/1999) o attrezzature da lavoro (art. 71 del D.Lgs. 81/2008) – non è attività esecutiva. È valutazione, controllo, ispezione. In breve: è un atto intellettuale.

Una figura con funzioni pubbliche, non operative

Il tecnico ispettivo, durante le operazioni, non tocca né manovra alcuna attrezzatura. Si limita ad assistere, osservare, verbalizzare. Le manovre? Le esegue il manutentore. Il risultato? Una certificazione formale, un verbale, non un’opera compiuta. Per questo motivo, il ruolo del verificatore ricade giuridicamente tra quelli dell’“Incaricato di Pubblico Servizio” (art. 358 del Codice Penale), assimilabile a quello di un funzionario pubblico. Non è un dettaglio: è la chiave per escludere l’obbligo della patente.

A ribadirlo è l’INL stesso, rispondendo al quesito n. 20 della sezione dedicata. Anche se svolte in contesti cantieristici, le verifiche previste dal DPR 462/2001, DPR 162/1999 e art. 71 del D.Lgs. 81/2008 non comportano l’assunzione di rischi operativi diretti, e dunque non rientrano nel perimetro della nuova normativa sulla patente. Nessuna sanzione dunque, nessun obbligo ulteriore. Solo chiarezza, finalmente.